Fondazione Giorgio Cini onlus Istituto Venezia e l -
Fondazione Giorgio Cini onlus Istituto Venezia e l Europa
NELLA STORIA E OLTRE LA STORIA
Armeni e Turchi: una vicenda millenaria
Venezia Isola di San Giorgio Maggiore
28 29 30 ottobre 2004
L Istituto Venezia e l Europa della Fondazione Giorgio Cini ha ideato e organizzato un convegno internazionale al quale hanno partecipato storici filosofi giuristi psicanalisti politologi esperti di diritti umani provenienti da Europa Stati Uniti Armenia Israele e Turchia.
Sono stati analizzati i rapporti tra Armeni e Turchi dall’epoca medievale a quella contemporanea sino alla tragedia del genocidio armeno agli inizi del XX secolo e oltre. L’analisi è stata principalmente rivolta a temi di carattere generale e a questioni di tipo teorico (filosofico giuridico storiografico psicanalitico) ma allo stesso tempo sono stati presentati casi storici concreti e specifici.
Gli studiosi partecipanti al Convegno erano: dagli Stati Uniti Taner Akcam (Univeristà di Minnesota) e Rouben Adalian (Armenian Assembly of America) dal Canada Frank Chalk (Montreal Institute for Genocide and Human Studies) dalla Francia Raymond H. Kévorkian (direttore della Biblioteca Noubarian di Parigi) Hélène Piralian-Simonyan (psicanalista) Yves Ternon (medico chirurgo e storico) dalla Germania Hermann Goltz (direttore degli Archivi Lepsius Univeristà di Halle-Wittenberg) da Israele Israel Charny (direttore dell Institute on the Holocaust and Genocide di Gerusalemme Hebrew University of Jerusalem) dalla Turchia Murat Belge (Bilgi Universitesi) Ferhat Kentel (Bilgi Universitesi) Halil Berktay (Sabanci Universitesi) Baskin Oran (Facoltà di Scienze Politiche di Ankara) Ragip Zarakolu (scrittore e editore delle edizioni Belge di Istanbul) dall Armenia Vladimir Margaryan (giurista consulente presso la Corte costituzionale) Ruben Safrastyan (direttore dell Istituto di turcologia dell Accademia delle Scienze d Armenia) dall Italia Antonia Arslan (Università di Padova) Giampiero Bellingeri (Università Ca Foscari di Venezia) Mauro Bussani (Università di Trieste) Aldo Ferrari (responsabile del programma di ricerca Caucaso-Asia dell’ ISPI di Milano già docente presso le Università di Trieste Gorizia e Venezia) Gianclaudio Macchiarella (Ca Foscari ex addetto culturale delle Ambasciate italiane a Washington Atene Teheran ed Ankara) Pier Paolo Portinaro (Università di Torino) oltre ai costituenti il consiglio scientifico i Proff. Antonio Rigo (Ca Foscari e Direttore dell Istituto Venezia e l Europa della Fiondazione Cini) e Boghos Levon Zekiyan (Ca Foscari).
Il convegno si è svolto in cinque sessioni durante le quali sono stati esaminati il concetto e le tipologie di genocidio” (Portinaro Charny Chalk) le ripercussioni psicologiche (Piralian) la questione demografica (Kévorkian) le ricerche d archivio (Adalian) il negazionismo (Ternon) i rapporti tra Armeni e Turchi dall’età selgiuchide a quella ottomana e repubblicana (Safrastyan) la complicità della Germania imperiale (Goltz) la soluzione ittihadista e l identità repubblicana turca (Akcam) il rapporto tra realtà discorso e l immaginario turco (Berktay) le relazioni interetniche in Anatolia dal periodo ottomano in poi (Zarakolu) la situazione degli Armeni oggi in Turchia (Kentel) la questione armena e i diritti umani (Belge) le basi della responsabilità legale internazionale (Margaryan) le radici del tabù e le ricadute (Oran) il riconoscimento del Genocidio armeno da parte degli Stati eurpei (Ferrari) e varie altre questioni come la collocazione del caso armeno nell’ambito dei genocidi del XX secolo il senso di colpevolezza il problema della presentazione del genocidio armeno all’opinione pubblica turca la sua importanza nell’ambito della storia dell’Europa contemporanea ecc.
A conclusione del convegno si è svolta una tavola rotonda quale momento di sintesi dei lavori e punto di partenza per il futuro.
Il convegno prendeva le mosse dalla consapevolezza dell impasse in cui ci si trova causata dal negazionismo e dall impossibilità assoluta di un confronto. La nuova visione storico-politica unita agli strumenti forniti da un approccio interdisciplinare su un lungo periodo è stata un invito e un sollecito ad andare oltre l’analisi isolata del caso specifico per aiutare a superare le remore di vario genere che ancora ostacolano un approccio sereno all’argomento. Il Convegno ha offerto in tal senso una valida testimonianza che nonostante tutto un serio dialogo tra intellettuali e studiosi è possibile.
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